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               http://www.rootshighway.it/Shortcuts/short.htm
              
               
              
                
              In una confezione
              molto curata, con libretto e testi annessi, ci arriva questo
              interessante All
              Those Trailer Park Sweethearts, ulteriore dimostrazione dell'amore sconfinato per i polverosi suoni
              americani da parte della scena tedesca e centro-europea in
              generale. Abbiamo imparato a riconoscere questo particolare
              feeling attraverso i numerosi tour e le altrettante produzioni
              ospitare in Germania, non ci siamo mai soffermati troppo sul
              movimento locale. L'eccezione è giunta lo scorso anno con
              l'ottimo Markus Rill su Blue Rose: guarda caso è proprio
              quest'ultimo a suggerirci l'ascolto dei Trailer
              Trash, quartetto di Würzburg
              dedito ad un roots rock pastoso e malinconico, cantato in lingua
              inglese. Rill è anche ospite in un paio di episodi (Omaha Beach,
              Hobo Moon) al mandolino e chitarra acustica. Animatore del
              progetto e autore principale Christian Fest (voce,
              chitarre, armonica) insieme a Patrik
              Gröhn (chitarra
              solista), Gerald Fuchs
              (basso) e Gerhard
              Jablonsky (batteria).
              Gli undici brani non spiccano per intuizioni rivoluzionarie,
              sembrano piuttosto omaggiare i cugini americani con un country
              rock straccione, volutamente dimesso, che ha il sapore delle
              uscite periferiche e dei b records. Tra i difetti più evidenti
              una voce, quella di Fest, assai poco appariscente e monocorde, che
              tende ad appiattire la carica dei brani più rock'n'roll (Fifth
              Rifle, Texas
              Boy, Trailer
              Park Sweetheart), in
              aggiunta ad un suono generalmente un po' sfilacciato, che manca
              spesso di mordente. Detto questo, la stoffa c'è (vedi Night Wraps Around You o
              certe ballate in chiaroscuro come Hobo
              Moon e Parchman
              Farm) e specialmente
              sul fronte dei testi i Trailer Trash propongono tematiche
              suggestive e tremendamente attuali (la guerra soprattutto in
              12 Main Street, con
              le ombre del Vietnam, e la già citata Omaha Beach). Chissà che qualche incontro ravvicinato o qualche collaborazione con
              musicisti americani non gli faccia fare un salto di qualità 
              (Fabio
              Cerbone)
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